martedì 29 novembre 2011

ci vuole_un cavolo!



Partiamo da questo video pieno di speranza.
Così come riportato nella descrizione del video "Il progetto Jardin de los Ninos, realizzato da Terre des Hommes - Italy e Horticity nella periferia di Lima, Peru, ha consentito la realizzazione di un orto fuorisuolo semplificato nella Biblioteca-Ludoteca di Monterrey. Il video presenta alcuni momenti del progetto".
Bene questa non è magia, o meglio, l'atmosfera è magica per la vita che trasmettono piccole mani attente e menti pronte e aperte, ma è anche pratica, una buona pratica.
Di quelle che basterebbe poco, che lo facessimo tutte per migliorare un poco le cose.
Quella dell'orto è un pò una mia passione, certo vivere in campagna la alimenterebbe meglio, ma mi consola aderire per il momento al pensiero dell'orto urbano.
Sarebbe già tanto poter cominciare un percorso di conoscenza di frutta e ortaggi toccandoli con mano.
Noi abbiamo già una scatolina della Eugea piena di semini che aspettano di essere coltivati, dobbiamo solo attrezzarci (mi sa che li pianteremo quando i 'due' compiranno due anni, dovrebbero essere più o meno pronti per quella data).
Per quante volessero approfondire l'argomento vi consiglio Orto bimbo


Vi segnalo anche il manifesto sul futuro del cibo, è stato pensato e scritto nel 2003 io l'ho scoperto oggi.

Qualche foto dall'ultima visita all'orto botanico di palermo






negli occhi

ieri mattina io giuseppe e gianluca eravamo a passeggiare di fronte allo stretto di messina (fine settimana calabro dai nonni). una bella giornata di sole_caldo.
pensavo che da una parte e dall'altra dello stretto ci sono anche le storie di chi ha preceduto la vita dei twins e gli ha dato sostanza, senza che loro ancora ne siano consapevoli. sarà bello tramandare passioni, tenere negli occhi il mare e l'orizzonte siciliano. vivere in un'isola dura, che ti trattiene e ti lascia andare. sarà bello raccontare storie, visitare posti, parlare di mio padre e dei suoi libri intorno. visitare il capannone dell'ex filanda e pure quello che zio nino e zia betta stanno trasformando in casa. la casa di pirgo che guarda ogni giorno il mare. la piccola casa fatta da papà. ma pure palermo così bella, viva, ricca, povera, dove ormai vivo da metà della mia vita e dove loro sono nati. ecco io vedo tutte queste cose passate nel futuro dei bambini. fanno parte di quella memoria stabile che ti dice chi sei.
e succede che ieri mattina noi eravamo a passeggiare con lo stretto di messina davanti e ieri sera, in calabria, muoia uno dei più grandi registi italiani, vittorio de seta, capace di raccontare il mare, gli uomini, le donne, i bambini, insomma la vita tutta. vi allego lu tempu di lu pisci spata  e la sigla di diario di un maestro. queste immagini e queste storie hanno riempito i miei occhi e il mio cuore per molto tempo, hanno saputo raccontare un modo di fare cinema che ormai non esiste più.
così prima di scrivere questo post ho pensato: queste sono le storie che aspettano di essere raccontate e viste. il rigore e la passione di chi fa del proprio lavoro tutto il motivo di un'esistenza. lo ha fatto vittorio, lo hanno fatto i nostri nonni e i bis-nonni, le nostre nonne e le bis-nonne. spero che giuseppe e gianluca abbiano sempre il cuore e gli occhi aperti come ieri mattina quando guardavano il mare e lo toccavano con un dito.





venerdì 25 novembre 2011

GoD sAvE tHe TwInS



Mettiamola così, io ho qualche problema con la religione.L'ho avuto nella mia vita e adesso mi trovo a dover affrontare l'argomento perché ho dei figli. ecco, tutto questo vorrei proprio saltarlo, si può non affrontare l'argomento please?Non si può. si porranno problemi reali e confronti necessari: primo fra tutti quello con le domande dei bambini, poi quello con la famiglia ( che non sarà d'accordo con nessuna delle mie posizioni), infine con gli insegnanti (state attenti a quello che dite!). Vorrei poter dire a tutti: sono pronta! ma non è così. In questi giorni sto ultimando la lettura di un libro splendido, capitato non troppo per caso qui accanto a me, è di roberto denti e si intitola 'i bambini leggono'. roberto denti è uno scrittore e ha fondato la libreria dei ragazzi
nel libro uno dei capitoli, tutti interessantissimi per chi si occupa dei bambini da genitore, da educatore, da genitore/educatore, parla dell'insegnamento della religione nelle scuole elementari. problema cruciale così come quello dei sacramenti (ma di questo parleremo in un altro post). insomma roberto denti nell'ottobre del 1976 organizza un incontro in libreria per parlare dell'argomento e invita David Maria Turoldo e Graziano Cavallini. Turoldo non potrà partecipare e al suo posto andrà un ex sacerdote di nome Santagostino. ecco lo scambio di opinioni si è svolto più o meno così.
a proposito del rapporto tra bambini e religione Santagostino prima di tutto parla di esperienza religiosa e non di religione
"religioso l'uomo diventa sempre mediante i riti dell'iniziazione. l'iniziazione si ha nella fase di passaggio dall'adolescente all'adulto"
e questo è quello che pensiamo tutti quando diciamo dei nostri figli (io parlo al plurale, lo sapete perché) 'deciderà da grande'
ci sta tutta!!!
"Seconda constatazione: fenomenologia religiosa. 'Gesù di nazareth si rivolge ali adulti:lasciate che i bambini vengano a me' ma raramente si legge quello che viene dopo: 'perché il regno dei cieli è di chi è come loro'.
gesù afferma che occorre essere nella disponibilità del bambino per accogliere il regno. il bambino è 'esemplare' rispetto all'adulto che deve compiere la scelta, il bambino non è il termine dell'annuncio di gesù
". Ecco io non l'avevo mai letta così, così non me lo aveva mai spiegato nessuno. E così lo capisco pure questo gesù.Poi fa un'altra distinzione tra annuncio e insegnamento: "l'annuncio esige la mia risposta, l'insegnamento no. ora si può insegnare se l'annuncio non è stato dato. a mio parere no. non si può dare annuncio ai bambini battezzati appena nati, pretendendo che questo annuncio sia avvenuto, quindi costruendo su questa pretesa di innescare l'insegnamento... lorenzo milani aveva detto basta con l'insegnamento della religione. è importante che la scuola faccia l'uomo , perché è l'uomo che è capace di scelta religiosa".
Graziano Cavallini pedagogista continua il discorso puntando su un argomento fondamentale: "che il bambino ha una serie di risposte che vengono via via modellate sulla base dei comportamenti adulti".
che tutti gli insegnamenti li forniamo noi, in maniera più o meno adeguata alle loro reali esigenze. ecco forse basterebbe assumere il loro punto di vista
senza che sia necessario indottrinarli. "stiamo attenti allora se i preti siano peggiori da questo punto di vista, oppure se preti noi lo siamo tutti. ma preti nel senso peggiore"
forse dovremmo essere noi ad imparare da loro
"secondo me il discorso è proprio questo:da un punto di vista pedagigico-didattico, non sono le idee proclamate che contano, ma sono le pratiche di vita. i ragazzi non assorbono solo le idee, assorbono soprattutto gli esempi".
questo scambio civile di opinioni avvenuto quando io avevo appena due anni mi regala spunti utili per scambi di opinioni, spero civili che mi troverò ad affrontare.
non esistono tanti libri sull'argomento, soprattutto per chi ha una posizione scettica o più che scettica. su tutti forse i libri di Oscar Brenifier e Jacques Després (ISBN edizioni)

Il libro dei grandi contrari filosofici

Il libro dell’amore e dell’amicizia
Il senso della vita
Il bene e il male
Il concetto di dio

Come tutte le cose bisogna chiedersi cosa siano, bisogna conoscerle.
E pensare di volerle comunicare ai bambini, trovando le parole e le illustrazioni giuste è ancora più importante. Rende tutto apparentemente più semplice, profondamente vero. Forse riesce anche a dare a tutti i nostri perché quella leggerezza necessaria. Come dire: ognuno troverà la sua risposta se si pone dei perché.

e poi come canta Madonna in 'like a prayer'
Like a child you whisper softly to me
You're in control just like a child
Now I'm dancing
It's like a dream, no end and no beginning
You're here with me, it's like a dream
Let the choir sing


Però metto il video dei Sex Pistols
god save the queen



giovedì 24 novembre 2011

cacca

sta per finire una settimana passata con il rotavirus
che si è comodamente installato a casa nostra e che ha invaso i pancini dei due
costringendoli a cacchine continue e vomitini
gli dedichiamo questa canzone
e gli diciamo a chiare lettere: ti sconfiggeremo!!!


Sento che qualcosa sta spingendo nella pancia
Forse è un ippopotamo o forse il Re di Francia
Un gran bastimento che dall'argine si stacca
Forse forse forse, è la mia cacca...






la canzone della cacca - (gallucci 2009)
Libro+CD
Illustrazioni di Antongionata Ferrari
Musica di Giovanni Caviezel
Giovanni Caviezel: voci, chitarre, percussioni
Michele Piumini: batteria, basso


martedì 22 novembre 2011

un libro




non uno dei tanti
un libro di Hervé Tullet
la sua biografia qui
geniale come tutte le cose semplici
coinvolgente perché pensato giocando
speriamo di averlo presto a casa
c'è anche un app per i-phone qui

i video nei links seguenti
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Kj81KC-Gm64

http://vimeo.com/25396517









giovedì 17 novembre 2011

made to play... yeeeeessss






sta per arrivare a casa nostra!!!


http://madebyjoel.com/ sito consigliato ai genitori che non smettono di essere bambini

PedalLess bike

Scopro le bici senza pedali e ne intuisco l'utilità
è una bici che aiuta l'intuito dei bambini e ne favorisce la conquista dell'equilibrio. il fatto di poter poggiare i piedi in qualunque momento gli da più sicurezza. mi sa che mi piacciono. e poi io adoro la bicicletta in tutte le sue forme e mi dispiace non aver ancora trovato un modo per usarla con entrambi i twins (sigh!).


manca poco perché giuseppe e gianluca vadano all'asilo così... si ma in quale città?
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=1Ht-F7cg4kE

martedì 15 novembre 2011

la mia vita prima dei twins



vivian celestino

1974: nasce in una casa del centro storico di caltanissetta in cui abita con i genitori, la nonna, la zia rosa, e altri 3 fratelli di papà
 
1977: va a vivere con mamma e papà in campagna, ha una stanza tutta sua con le finestre di legno verdi. ospita regolarmente i suoi cugini per giocare.
 
1979: frequenta la primina e impara a scrivere, grazie alla maestra cancellieri, non smetterà più. nel frattempo è un'assidua frequentatrice della biblioteca scarabelli di caltanissetta dove i suoi genitori svolgono il lavoro di bibliotecari a cottimo, qui comincia i suoi primi passi nel mondo dei libri.
         
1981: nasce sua sorella vanessa e per la prima volta abita una casa con i termosifoni
 
1983: comincia a scrivere, regolarmente, un diario quotidiano
 
1992: si diploma al Liceo Classico nonostante un  "fuoritema a scopo sovversivo" e si trasferisce  a palermo dove si iscrive alla facoltà di architettura
 
 1993: politicamente attiva nel kollettivo riff raff di caltanissetta, prende parte ripetutamente ad occupazioni, manifestazioni, laboratori e cene sociali. matura intanto sia la sua coscienza politica che quella di genere.
 
1997: sempre a palermo inizia a frequentare un corso di teatro. impara a gestire piccole emozioni e timidezze e si esibisce anche per strada.
    
2001: si laurea, e comincia il suo percorso a ostacoli nel mondo del lavoro.
 
2005: conosce domenico e scopre woz, workshop indipendente di progettazione partecipata e ci rimane dentro fino al collo occupandosi del woz kiz rivolto alle bambine e ai bambini. 
 
2006: riesce a rimettere insieme un gruppo di donne e con loro realizza il suo primo documentario
 
2007: comincia la ricerca altre stanze, sui modi e le qualità dell'abitare femminile, scrive un progetto  e sa che presto diventerà un video. gira negli stessi giorni in cui Wenders è a palermo per lavorare a Palermo Shooting (ma lui non lo sa).
 
2009:altre stanze si trasforma in tre piccoli corti, tre storie di donne e delle loro case
 
2010: nascono giuseppe e gianluca e diventa mamma di due gemelli

fino ad oggi continua ad occuparsi di libri, racconti, ricerche, video fotografia, laboratori nelle scuole, con un occhio costantemente rivolto alle questioni di genere, all'identità femminile, ai diritti delle bambine e dei bambini. È ancora in grado di intendere e volere, di amare e godere, di scrivere, leggere e pensare.

giovedì 10 novembre 2011

mia nonna e le altre




sono stati piccoli, li ho cullati, scaldati, portati, è stato tutto molto istintivo.
adesso però cominciano a diventare delle piccole persone.
e non è facile equlibrare bisogni e richieste con quello che effettivamente riesco a dare nel momento stesso in cui loro me lo chiedono.
se poi mettiamo che sono due e che le esigenze spesso non coincidono. fate voi.
quest'estate ho letto un libro di isabelle filliozat - le emozioni dei bambini.
la filliozat parla di intelligenza del cuore da coltivare quanto quella della testa.
ovvero io da mamma posso aiutare i miei figli a sviluppare un quoziente emotivo (chiaro, lo sapevo già). i bambini sono pieni di emozioni e le manifestano nei modi più forti ed imprevisti. in questa fase, nella quale ancora non parlano, è ancora più difficile capirle. ultimamente abbiamo fatto i conti con pianti inconsolabili, di quelli che non sai se il dolore è fisico o solo del cuore. se il bisogno è quello di avere mamma o papà vicini, che ti tengono in braccio e ti accarezzano e ti consolano e calmano la tempesta di emozioni che si agita dentro. questa tensione ieri sera la sentivo tutta nel corpo di giuseppe che non riusciva a calmarsi in nessun modo. è stato difficile, pensavo di non farcela, gianluca dormiva e domenico non era in casa. sapete che ho fatto? ho pianto, si. giuseppe piangeva e pure io. poi insieme ci siamo abbracciati forte e tutto è passato. ieri sera è andata così. non riesco a rimanere in piedi ogni giorno. sono più i giorni si che quelli no, ma quando non ce la faccio...non ce la faccio.
pensavo a mia nonna ieri sera, non tanto perché ha allevato sette figli, ma perché nonostante i 7 figli, faceva parte di una comunità più grande, con altre donne e altri bambini. mia nonna che ha partorito in casa, allattato i suoi e i figli degli altri.
mia nonna che viveva in una casa che era la casa di tutti, che aveva la porta sempre aperta e un piatto in più pronto per essere riempito. e io? ogni giorno intorno a me giuseppe e gianluca e poi domenico quando non è al lavoro. adesso che i bambini vanno all'asilo incontro ogni giorno la maestra e ogni tanto qualche mamma. poi, come ieri incontro un'amica-mamma, una simile, e la giornata, che so, continua un pò meglio.
morale della favola ho 2 bambini, gemelli. ed è dura. e questo lo so io e basta. poi ho scelto di essere una mamma 'con le antenne', sempre collegata sui bambini e sui loro bisogni, un'anticipatrice di esperienze, meglio procedere poco per volta. una dispensatrice di stimoli. per questo è difficile tenere duro. e per questo penso alla nonna, che viveva in una comunità dove i suoi figli erano i figli di tutti e forse lei per qualche minuto si sarà pure riposata, pensando già a cosa fare dopo (anch'io sono così).
ecco, forse dovrei essere più tollerante con me stessa, con i miei errori e con le mie stanchezza e non dovrei aver paura di chiedere aiuto a volte.