sabato 24 dicembre 2011

LA LINGUA (del) NATALE

Le espressioni di Gianluca, il suo modo di parlare, gli sguardi di Giuseppe con gli occhi che dicono tutto quel che vogliono dire, mi fanno pensare: perché non so parlare la loro lingua? O, meglio, perché non la so parlare più? Mi sforzo di capire quello che dicono traducendolo in una lingua che loro ancora non parlano, ma che conoscono perché la sentono parlare da quando sono nati. Quella stessa lingua che gli faremo parlare mandandoli a scuola. O per fargli dimenticare quella che parlano adesso. E allora, ogni tanto (consiglio che dò a tutti i papà), bisogna parlare una lingua inventata, casuale magari, ma piena di espressioni e sguardi, così da non dimenticare e non far dimenticare del tutto questo lunghissimo periodo della lingua natale. E a proposito di un altro Natale, che Vivian definisce surreale, ecco il nostro albero, per la comunità 2%, che Gianluca e Giuseppe hanno disegnato sul loro tavolino in fòrmica, forse disegnando in quella maniera natale che, anche lì, siamo soliti dimenticare a favore di una espressività inutilmente comprensibile.


giovedì 22 dicembre 2011

natale formato famiglia

il natale è la festa di una famiglia surreale, nata in modo surreale, nella quale un figlio viene concepito in modo oltremodo surreale. e allora perché non allargare il discorso a tutte le famiglie? tutte ma proprio tutte. perché tutte sono surreali a modo loro.
quelle multietniche, quelle formate da un uomo e una donna, quelle con due papà o due mamme, le coppie sposate, quelle di fatto, la famiglia delle nonne e delle zie, la famiglia della scuola.
in questi ultimi giorni ho pensato, guardando i due che è solo un caso che loro siano qui, che siano i miei figli. i due sono arrivati, mi somigliano, nelle cose belle e in quelle meno belle, sono qui e mi chiedono di crescere ma anche di giocare, di crescere a forma di gioco, và. diciamo così.
da quando frequentano l'asilo altre persone si prendono cura di loro,
li accolgono, li fanno crescere insieme ad altri, certo io ho sempre un ruolo di primo piano nella loro vita, ma credetemi, la sensazione che vorrei tanto fare arrivare al vostro cuore è che chiunque si prenda cura di loro, li accompagni, li faccia ridere e divertire per un pò, li pensi, ecco magicamente entra nella loro vita.
o meglio, io da madre vi dico: sono qui, liberi di amare e di legarsi a chi sentono vicino, a chi li rende felici, io vorrei come prima cosa renderli liberi.

sarà che da quando è iniziata l'esperienza dell'asilo ci siamo aperti al mondo con loro, sarà questo si, ma io li vedo sereni e aperti, in un costante movimento curioso, li vedo gettarsi sulle cose con le mani prima ancora che con il pensiero.
stanno imparando a creare delle relazioni, a vivere in gruppo, a sentirsi parte di un mondo più grande del nostro piccolo mondo. ogni giorno li vedo avvicinarsi in maniera fiduciosa ad altre persone, li vedo porgere la mano, o stringerne una che gli viene offerta, li vedo fare un saluto quando andiamo a casa, perché sono sicuri di ritornare, sicuri che questo posto, l'asilo, è ormai il loro posto.

vivono la diversità senza percepirlo, senza saperlo. come dovrebbe essere per noi.
con il cuore aperto, senza quei filtri che ci fanno perdere solo tempo
quelli che ci catalogano in uomini e donne, in razze, in ruoli precostituiti.
ho sempre guardato il mondo con occhi liberi, ancora di più da quando ho due figli.
ogni giorno guardo con i loro occhi quando cammino con loro, quando entriamo all'asilo e incrociamo altri volti, felici e stanchi, di bambini, bambine, mamme e papà.


e poi devo proprio dirlo, mi sono profondamente commossa durante la festa di natale quando ho sentito i genitori che auguravano buon natale e buon anno nella loro lingua.
mentre pronunciavano quelle brevi frasi ho guardato gli occhi, i sorrisi, ho percepito nella loro lingua tutte le tradizioni lasciate a casa e quelle portate qui e trasmesse ai figli e io mi sono sentita parte di un pezzo di mondo, quello vero, quello che la crisi non lo ferma, quello che si carica il peso lieve dei figli e lo fa diventare ricchezza per tutti.
prima che cominciasse la festa ho osservato i genitori in attesa, mamme e papà, solo mamme o solo papà.
avrei voluto chiedere una cosa a ciascuno di loro, che so io anche soltanto il loro nome. poi mi sono avvicinata alla mamma di boziana e le ho chiesto quanto tempo impiega per sistemare i capelli a sua figlia, lei mi ha detto un'ora, che amore paziente! ho pensato.
(però ho subito lasciato perdere l'idea di fare la stessa cosa con giuseppe per il quale avevo pensato a questa soluzione, visto che ha i capelli lunghissimi).
arriva dalla costa d'avorio, una parte di famiglia sta ancora lì. e il suo pensiero pure e si vede, negli occhi. le ho fatto delle foto (scusa mamma di boziana, ecco vedi non ti ho chiesto il nome, se ti va te le stampo e te regalo, davvero).
poi ho parlato con la mamma di valeria e victor, per proporle passaggi di vestiti. ok ci sta, è fatta. basta poco vedi. can i give you a clothes for your baby?
ecco per me natale è già passato, quest'anno è arrivato prima il 19 dicembre, e lo abbiamo festeggiato all'asilo frequentato dai due, un natale di famiglie allegre e numerose.
papà e mamme che ogni giorno lavorano per i loro figli, mamme precarie ma in costante ricerca, mamme che sperimentano.
non vorrei dire, anche perché non l'ho sentito così, che ci siano solo le cose belle, perché ho sentito tutte le fatiche e le preoccupazioni, non solo le mie (che già da sole vi assicuro...ma lasciamo stare và) con dei figli in un mondo così devi averle per forza le paure. ognuno ha le sue però: ben riposte o incise nei volti.

alla fine della festa siamo usciti fuori e pioveva, così ci siamo bagnati, anche i bambini. abbiamo sentito la pioggia sul viso e sulle manine, abbiamo provato a catturare qualche goccia con la lingua e ho pensato che la mia materia prima sono loro due, loro sono: l'aria, la terra, l'acqua, il sole, il fuoco.
ho sorriso, ma ho anche pensato al carico di pensieri e di piccole tristezze che ci portiamo a casa. poca cosa in fondo, rispetto a tutto il resto.


libri formato famiglia

libri che trattano il tema dell'omogenitorialità:

- Qual è il segreto di papà?
- Piccola storia di una famiglia
- Più ricche di un re
tre edizioni lo stampatello

- E con Tango siamo in tre di Peter Parnell e Justin Richardson illustrato da Henry Cole (Edizioni Junior, da 8 anni)
- King & King degli olandesi Linda de Haan e Stern Nijland (autore delle illustrazioni),
- King & King & Family
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- C.C.P. Cicogne, cavoli, provette (per una fascia di età tra i 5 e gli 8 anni) di Brunella Baldi si parla di procreazione assistita edizioni principi e princìpi
- Il dono di Alma (5/8anni) di Federica Iacobelli, con illustrazioni di Chiara Carrer, la protagonista è una bambina in affido. edizioni principi e princìpi
- Alina e l’orco Ulrico (età 6-10 anni) Anna Baccelliere (testo) e Domenico Sicolo (disegni) affrontano il tema degli abusi sessuali. edizioni mammeonline
- Bambini con le ruote (età 6-10 anni) traduce in pratica quotidiana la legge sull’affido condiviso. edizioni mammeonline
- La cometa di Giove di Luisa Staffieri, illustrato da Tiziana Rinaldi. tema: la perdita di una persona cara. edizioni mammeonline
- Due di tutto di Arianna Papini edizioni Fatatrac
- In famiglia di Sandro Natalini edizioni Fatatrac
- Piccolo uovo con disegni di Altan edizioni lo stampatello
- Tante famiglie, tutte speciali di Rachel Fuller edizioni Gribaudo





martedì 20 dicembre 2011

Pesca di Natale

duepercento partecipa alla Pesca di Natale il giveaway di Centostorie (fantastica libreria e fantastico blog).



giovedì 15 dicembre 2011

crescere a pane e acqua

Il momento della lavorazione, l'odore e il sapore del pane resteranno tra i ricordi più belli della giornata. Grazie alle indicazioni di Alice (la nostra spacciatrice palermitana di pasta madre), alle preziose informazioni contenute nel sito Il pasto nudo e a Genitori Channel (pane con pasta madre... in famiglia incasinata).























mercoledì 14 dicembre 2011

good night and good luck

Stamani Giuseppe si è svegliato alle 7, l'ho messo accanto a me nel lettone, Domenico era già partito, lui ha guardato il posto vuoto e mi ha fatto capire che aveva capito che papà non ci fosse. Poi è cominciato un balletto di coccole e strusciamenti di guancia e io queste coccole me le sono prese tutte. Giuseppe è uno che se la gode a dormire con noi. E non gli do torto. Tutti i metodi no cry-sleep (qualche info sul metodo Estivill qui) sono davvero pensati e scritti da chi non ha mai avuto il piacere di addormentare un bambino.

Ora, è vero che certe sere arrivi stanca, la schiena a pezzi, il gomito che non si piega più, soprattutto adesso che pesano! Ma cosa c'è di più bello che coccolare i piccoli?

Stasera sono sola, non c'è la pancia di Domenico a fare da cuscino ai migliori sonni di Giuseppe, così lui si addormenta accucciato, mentre io sto seduta sul divano con Gianluca che a pancia in giù si canta una ninna nanna che, ad un primo ascolto, mi sembra indiana. Poso giuseppe e con gianluca ci corichiamo sul letto grande, il suo braccio intorno al mio collo, il respiro che si fa sempre più lento e pesante, fino a quando non capisco che sta dormendo.


Ma che c'è di più bello nella vita?
Mi correggo, nella mia vita c'è questo e me lo godo.
Fortunatamente non ho ricordi di grandi notti insonni, giusto qualche notte dopo la nascita, perché l'unico modo per addormentare Gianluca era allattarlo e farlo scivolare dolcemente sulla mia pancia per dormire attaccati oppure puntare sui metodi sonori di Domenico, ma è durato poco. Il tempo di capire che in questo mondo doveva stare.
Adesso si svegliano solo se stanno male, sono raffreddati e poche altre cose. Quindi non siamo stati mai sfiancati dalla mancanza di sonno
Ho letto, prima che nascessero, di differenti metodi per far addormentare il proprio bambino e farlo riposare tutta la notte, alcuni più decisi altri più permissivi ma tutti basati su una questione di metodo che proprio non faceva per me.
Poi con i due è sempre tutto così imprevedibile. Non ti puoi godere 5 minuti di sano cospleeping serale giusto per riposarti un pò con uno, prima di rimetterti a lavorare, che l'altro magari si sveglia un attimo e allora... vabbè arrivo.









Si tratta come sempre di sano buon senso, insieme all'impegno quotidiano e costante di capire le esigenze dei piccoli. E' un esercizio di pazienza che alla fine porta dei buoni frutti anche nella tua vita personale. In quel momento sei lì e stai facendo quella cosa. Stop. Una forma di controllo e di equilibrio, di attenzione estrema, liberando la mente dai mille pensieri quotidiani. Me lo ripeto sempre quando il mio epicondilo urla dal dolore!!!

questo post partecipa al blogstorming

martedì 13 dicembre 2011

Come Back To What You Know

 Ieri sono stata ad un funerale.
Una donna e la sua bambina hanno perso insieme un marito e un padre.
Ho abbracciato la mia amica donna dicendole quello che il mio cuore in quel momento mi ha suggerito, ovvero di piangere tutte le lacrime che aveva, tutte.
La mia bambina farà domande, vorrà delle risposte.
La mia amica donna pensava solo alla figlia mentre parlava con me: aiutarla a capire, ad accettare, a riempire questo vuoto immenso.
E' una mamma la mia amica e quindi pensa di poter mettere da parte il suo dolore.
La sua bambina avrà bisogno di tutta la sua forza e anche di più.

Come spiegare ai bambini cos'è la morte?
Come arrivare a comprendere il fatto che una persona possa cessare di far parte della loro vita, anzi della vita?
"Evitate di valorizzare l'assenza delle lacrime", la Filliozat, quella di 'Le emozioni dei bambini', dice questo in relazione alla sofferenza che un bambino può provare su se stesso, fisica e psicologica ma credo valga anche per eventi esterni e forti come la morte.

Sempre la Filliozat dice che i bambini "acquisiscano la nozione dell'irreversibilità della morte verso i nove anni, ma questo non è un buon motivo per raccontare loro delle sciocchezze".

"Che cosa dire? la verità"

"Dire la verità non vuol dire imporre brutalmente al ba,bino una realtà che non potrebbe assimilare, né infliggergli immagini violente. è importante concedergli il tempo necessario, seguire il ritmo della sua comprensione e delle sue capacità di assimilazione"

Ma la cosa più importante è che il bambino si rende conto delle nostre emozioni, soprattutto se noi non le esprimiamo. Ecco forse sta qui il problema, il passaggio più difficile: essere sinceri, giocare, inventare parole e storie, ma farlo sinceramente
senza pensare di non voler far trasparire il nostro dolore.
Ho pensato ai due ieri. Alla percezione che già hanno del nostro dolore, delle nostre tristezze, all'attenzione che dimostrano quando uno dei due sta male o piange. Ognuno lo fa a modo suo. Gianluca è triste dalla testa ai piedi, si vede proprio che è preoccupato, ti cerca con lo sguardo, tu stai lì con la testa fra le mani, a volte anche solo per stanchezza, e lui subito pronto ti spunta da sotto (sembra WALL-E), e ti dice tutto con gli occhi o mettendo qualche sillaba in riga. Giuseppe sembra più distratto, quasi disinteressato, ma poi si avvicina, con i suoi tempi, va bene così.
Non so cosa succederà tra qualche anno, cosa mi chiederanno, cosa racconterò loro delle persone che non ci sono più, come farò a spiegare quanto invece continuino ad essere presenti nella mia vita e in che modo questo passi anche nella loro.

Alla mia amica ieri ho detto
piangi tutte le lacrime che hai
ma c'è la bambina?!
e piangi insieme a lei
stringetevi forte e piangete
e poi forse riderete...

Ho detto queste parole con un minimo di esperienza sulla morte, anche se ognuno la vive a modo suo. Ma avere qualcuno da stringere, con cui piangere e gridare e subito dopo ridere perché si ricorda insieme, sarà una cosa piccola ma aiuta.

Ricordo calorosi abbracci quando è morto mio padre, poche parole ma calorosi abbracci si. Potrei elencarli uno per uno.

Ho abbracciato forte la mia amica ieri e la sua bambina, le ho regalato un angioletto punk da stringere, per un attimo ha sorriso.

Questo articolo è interessante, concedetevi il tempo di leggerlo
http://genitoricrescono.com/parlare-della-morte/



Picasso_Maternità su fondo bianco






domenica 11 dicembre 2011

con le mani nella terra






Attività della domenica:sporcarsi le mani, impastare, travasare.
Non ci sono regole, diciamo la verità.

Ascoltiamo: L'albero di Bobo Rondelli




mercoledì 7 dicembre 2011

PASTAMADRE DAY_10 DICEMBRE 2011

A Palermo presso il Bio-Bistrot Freschette - piazzetta Monteleone (dietro il palazzo delle Poste) alle ore 17:

Degustazione pane e focaccia
Divulgazione della cultura della panificazione con lievito naturale
Spaccio di piccole dosi di pasta madre in barattoli di vetro con indicazioni su come conservarla, mantenerla e utilizzarla











info iniziativa: http://pastamadre.blogspot.com/p/lidea.html


altri spunti:
http://www.genitorichannel.it/In-famiglia/Ricette/Pane-con-pasta-madre-...-in-famiglia-incasinata.html


http://mammarum.blogspot.com/2011/10/perche-la-pasta-madre.html



felicemente colorati

pomeriggio colorato passato all'asilo con i due.
sono anni che guardo (riprendendoli e fotografandoli) bambini colorare e creare durante i vari laboratori che ho svolto.
ora, io i due li guardo ogni giorno fare qualunque cosa: le cose normali, le piccole scoperte, i nuovi giochi che ci inventiamo.
ma vedere i due ieri con pennelli e spugnette mi è piaciuto un sacco!










martedì 6 dicembre 2011

6 dicembre 1971-6 dicembre 2011

Il 6 dicembre 1971 in Italia veniva approvata la legge che prevedeva l’istituzione di “asili nido comunali con il concorso dello Stato”.
LEGGE 6 dicembre 1971, n. 1044
Piano quinquennale per l'istituzione di asili-nido comunali con il concorso dello Stato.
art. 1 L'assistenza negli asili-nido ai bambini di eta' fino a tre anni,nel quadro di una politica per la famiglia, costituisce un serviziosociale di interesse pubblico. Gli asili-nido hanno lo scopo di provvedere alla temporanea custodia dei bambini, per assicurare una adeguata assistenza alla famiglia e anche per facilitare lo accesso della donna al lavoro nel quadro di un completo sistema di sicurezza sociale.


E il 6 dicembre 2011 di cosa parliamo?
leggete l'indagine di Cittadinanzattiva.
dal  2005 ad oggi le tariffe sono aumentate in media del 4,8%
Secondo i dati del Ministero degli Interni  relativi al 2009, il numero degli asili nido comunali ammonta a 3.424. In media il 25% dei richiedenti rimane in lista d’attesa. In Sicilia c'è il 42% di bambini in lista di attesa, seguita da Toscana e Puglia (33%).

Era stato fissato anche nella Strategia di Lisbona dell’Unione europea, siamo nel 2000, che gli stati membri dell'unione avrebbero dovuto raggiungere entro il 2010 il 33% di posti per bambini da 0 a 3 anni. Bene in italia sempre secondo i dati di cittadinanza attiva: "Facendo un confronto tra i posti disponibili e la potenziale utenza (numero di bambini in età 0-3 anni) in media in Italia la copertura del servizio è del 6,2% (percentuale che sale all’11,7% se consideriamo solo i capoluoghi di provincia) con un massimo del 15,7% in Emilia Romagna ed un minimo dell’1% scarso in Calabria e Campania.  Questo dato conferma non solo quanto l’Italia sia lontana dall’obiettivo comunitario che fissa al 33% la copertura del servizio, ma anche dal resto dei Paesi europei: Danimarca, Svezia e Islanda si contraddistinguono per il più alto tasso di diffusione dei servizi per la prima infanzia (con una copertura del 50% dei bambini di età inferiore ai tre anni), seguiti da Finlandia, Paesi Bassi, Francia, Slovenia, Belgio, Regno Unito e Portogallo (con valori tra il 50% e il 25%). Percentuali comprese tra 25 e 10% si registrano, oltre che nel nostro Paese, in Lituania, Spagna, Irlanda, Austria, Ungheria e Germania."


Poi anche la Carfagna con Sacconi nel 2010 hanno previsto nel loro piano ben 40 milioni di stanziamenti. Niente per gli asili pubblici.

A questo aggiungiamo lo studio dell'Economist, è sufficiente la tabella per spiegare la situazione



Io ho frequentato il nido, perché mio padre e mia madre lavoravano a cottimo.
Sono nata il 7 maggio del 1974. Il 12 maggio 1974, 5 giorni dopo la mia nascita, la mamma votò in ospedale. Le italiane e gli italiani erano chiamati a decidere se abrogare la legge Fortuna-Baslini sul divorzio. Adesso che sono madre io faccio i conti ogni giorno con lo smantellamento dei diritti conquistati da anni di lotte, di presa di coscienza collettiva, di autodeterminazione. La politica e tutti i governi, con i loro tagli indiscriminati, ledono le nostre libertà. FORNERO PIANGEVI PER QUESTO?
Io piango per questo !!! e per questo !!!

Quante, come me erano già precarie, ancor prima di cominciare l'avventura della maternità, rischiano invece di rimanere in questo stato di dipendenza. Le questioni poste dalle masse femminili dovrebbero entrare con più forza nella politica per mutarne i modi e arricchirne i contenuti, in quanto portatrici di proposte che indicano soluzioni a problemi che interessano indistintamente tutti gli esseri umani.
Ci vuole una pressione di massa costante (e non solo delle donne) per esigere il controllo sull'applicazione delle leggi che hanno rappresentato e rappresentano l'impegno di migliaia di donne e uomini liberi.
In questo accordo improvvisato tra testa, cuore e corpo ribadiamo i nostri NO, la nostra responsabilità nel difenderli, nel sottolinearli, nel praticarli. Dobbiamo riconoscerci, come ha detto la mia amica Teresa Gentile, 'istituzione primaria', da difendere, da ribadire, da scegliere.Per noi e per i nostri figli.

Domani Oggi, perché è già mezzanotte, pomeriggio saremo con i bambini e i genitori di tutti gli altri bimbi e bimbe all'asilo comunale frequentato dai due. Un pomeriggio organizzato dalle maestre per vivere l'asilo insieme ai bambini. Noi fortunati che siamo rientrati nelle graduatorie. Chissà se le maestre hanno pensato alla coincidenza: 6 dicembre 2011- 6 dicembre 1971?


Le parole - testo di Gianni Rodari - musica di S. Endrigo e L. Bacalov -  canta Sergio Endrigo.

lunedì 5 dicembre 2011

Papà

Papà sta lì, e guarda, e fotografa, davanti, da dietro, dal basso, dall'alto, da fermo o in movimento. 





sul cibo per bambini, sull'autoproduzione...

Nei primi mesi di vita dei twins, prima dello svezzamento, ho cercato di informarmi , di sapere, al di fuori dei canali 'soliti'. Questo mi ha permesso di accumulare un mio personale bagaglio di conoscenze, di piccoli saperi sani. Così la preparazione allo svezzamento è stata riempita da libri, scambi di opinioni su vari blog e forum. Un libro su tutti quello della dott.ssa de petris altre info su di lei qui e quiDiciamo che ce l'abbiamo fatta, in maniera tranquilla e senza troppi stress (miei) i due hanno sempre mangiato tutto e bene. Non solo vegetariano.
Pastine, riso, quinoa, miglio, amaranto, verdure e legumi, frutta, carne (inserita tardi), pesce. I due bevono il latte, ma anche il tè, latte di mandorla o di riso, centrifughe di frutta e verdure, adesso mangiano all'asilo, non tutto è biologico, ma cucinato in maniera sana e anche lì giuseppe e gianluca non rifiutano nulla.
Per il momento, spero duri, hanno un approccio al cibo curioso, a meno che non stiano male o non abbiano proprio appetito perché particolarmente stanchi.
I primi mesi dello svezzamento sono stati un gioco di equilibri, più per i tempi e la preparazione. I due seggioloni disposti di fronte a me, la presentazione del cibo, i sorrisi, le smorfie. Però devo dire che hanno sempre collaborato, in un modo o nell'altro.
Accettando i miei favolosi esperimenti (alcuni dei quali falliti)
Adesso che mangiano da soli poi è ancora più divertente.
Un tavolino, due sedie e tanta fame.

Poi lo so che arriverà il momento in cui i due faranno anche questo:


 
Magari posterò qualche ricetta.
In realtà la necessità di parlare di questa argomento nasce dopo aver letto la notizia della plasmon. Sentite un pò: la plasmon fa un'indagine comparativa tra un biscotto per bambini e una macina del mulino bianco, risultato: la macina contiene più pesticidi, il biscotto plasmon ne contiene pure ma presenti nelle quantità limite stabilite per gli alimenti dei bambini. Ma i  pesticidi non dovrebbero proprio essere presenti negli alimenti per bambini!!! Poi il problema finisce con il diventare quello della pubblicità scorretta

Ora, io all'autoproduzione comincio a pensarci sempre più seriamente, fino a questo momento la mia si è limitata a yogurt, torta di mele e torta della nonna, ma anche alla ricerca di cibo il più possibile sano e bio. Adesso pane e biscotti proverò a farli uscire solo dal nostro forno. Un grande stimolo a fare e fare bene sono stati alcuni blog scoperti non troppo per caso con informazioni utili e chiare e bellissime fotografie:
http://www.ilpastonudo.it/
http://lecuocheindispensa.blogspot.com/
http://www.semidipapavero.net/ 
http://lacuocapetulante.blogspot.com/

Ieri ho saputo di questa iniziativa: pasta madre day, è stato sufficiente mandare due/tre e.mail e forse sabato organizzeremo qualcosa a palermo. anche perché avevo scoperto il locale freschette a palermo, così ho coinvolto le ragazze che lo gestiscono e loro mi hanno detto che hanno la pasta madre e la custodiscono con tutto il loro amore, spero di ricevere info dalle freschette su come conservarla e usarla.
Intanto voi date un'occhiata alle iniziative delle varie città magari c'è qualcosa che vi interessa o forse potete organizzare qualcosa nei posti dove vivete.
http://pastamadre.blogspot.com/p/lidea.html