Ma c'è come sempre un senso profondo di resistenza.
Quella di chi ricomincia, di chi subisce violazioni quotidiane della propria libertà.
(Un interessante rapporto di Amnesty qui)
(Un interessante rapporto di Amnesty qui)
La resistenza di un popolo è anche il valore che attribuisce al futuro, a chi il futuro adesso lo vede appena, a chi sa quanto questo presente serva per il futuro dei nostri figli.
In zone di guerra e di devastazione lo si difende ogni giorno, costruendo e avvicinando, e poi ricostruendo e riavvicinando.
Sono storie di scuole che penso resistenti in questo momento in Palestina, pronte a rimettere insieme pezzi di vita interrotta, ad andare oltre il conflitto.
Tra le tante (se conoscete altre realtà segnalatele):
Sono i bambini e le bambine che hanno paura, che piangono stretti a chi può ancora consolarli, che aspettano che finisca, che resistono, che difendono un libro, un posto dove imparare e giocare, dove ritorneranno e continueranno.
Sono gli attivisti e le attiviste attualmente presenti nei territori bombardati, (ONG italiane che operano in Cisgiordania e a Gaza)
Nessun commento:
Posta un commento