giovedì 10 novembre 2011

mia nonna e le altre




sono stati piccoli, li ho cullati, scaldati, portati, è stato tutto molto istintivo.
adesso però cominciano a diventare delle piccole persone.
e non è facile equlibrare bisogni e richieste con quello che effettivamente riesco a dare nel momento stesso in cui loro me lo chiedono.
se poi mettiamo che sono due e che le esigenze spesso non coincidono. fate voi.
quest'estate ho letto un libro di isabelle filliozat - le emozioni dei bambini.
la filliozat parla di intelligenza del cuore da coltivare quanto quella della testa.
ovvero io da mamma posso aiutare i miei figli a sviluppare un quoziente emotivo (chiaro, lo sapevo già). i bambini sono pieni di emozioni e le manifestano nei modi più forti ed imprevisti. in questa fase, nella quale ancora non parlano, è ancora più difficile capirle. ultimamente abbiamo fatto i conti con pianti inconsolabili, di quelli che non sai se il dolore è fisico o solo del cuore. se il bisogno è quello di avere mamma o papà vicini, che ti tengono in braccio e ti accarezzano e ti consolano e calmano la tempesta di emozioni che si agita dentro. questa tensione ieri sera la sentivo tutta nel corpo di giuseppe che non riusciva a calmarsi in nessun modo. è stato difficile, pensavo di non farcela, gianluca dormiva e domenico non era in casa. sapete che ho fatto? ho pianto, si. giuseppe piangeva e pure io. poi insieme ci siamo abbracciati forte e tutto è passato. ieri sera è andata così. non riesco a rimanere in piedi ogni giorno. sono più i giorni si che quelli no, ma quando non ce la faccio...non ce la faccio.
pensavo a mia nonna ieri sera, non tanto perché ha allevato sette figli, ma perché nonostante i 7 figli, faceva parte di una comunità più grande, con altre donne e altri bambini. mia nonna che ha partorito in casa, allattato i suoi e i figli degli altri.
mia nonna che viveva in una casa che era la casa di tutti, che aveva la porta sempre aperta e un piatto in più pronto per essere riempito. e io? ogni giorno intorno a me giuseppe e gianluca e poi domenico quando non è al lavoro. adesso che i bambini vanno all'asilo incontro ogni giorno la maestra e ogni tanto qualche mamma. poi, come ieri incontro un'amica-mamma, una simile, e la giornata, che so, continua un pò meglio.
morale della favola ho 2 bambini, gemelli. ed è dura. e questo lo so io e basta. poi ho scelto di essere una mamma 'con le antenne', sempre collegata sui bambini e sui loro bisogni, un'anticipatrice di esperienze, meglio procedere poco per volta. una dispensatrice di stimoli. per questo è difficile tenere duro. e per questo penso alla nonna, che viveva in una comunità dove i suoi figli erano i figli di tutti e forse lei per qualche minuto si sarà pure riposata, pensando già a cosa fare dopo (anch'io sono così).
ecco, forse dovrei essere più tollerante con me stessa, con i miei errori e con le mie stanchezza e non dovrei aver paura di chiedere aiuto a volte.



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